Sardegna Ciclabile

IMMAGINE COORDINATA

Oltre a definire gli itinerari e le caratteristiche costruttive, il progetto pone particolare importanza nella creazione di un’identità visiva che permetta ai ciclisti di riconoscere facilmente il percorso, per orientarsi ed interpretare i caratteri dei luoghi attraversati. Gli interventi proposti rispettano infatti un insieme di colori, materiali, tecniche costruttive negli arredi (pannelli informativi, portabiciclette, fontanelle, cestini dei rifiuti, sedute, paline informative) e nella segnaletica. Questo rende il progetto integrato nell’ambiente circostante, e consente una lettura chiara, univoca e unitaria da parte dei ciclisti.

Il logo

Lo studio del logotipo nasce con l’obiettivo di promuovere il Sistema di Mobilità Ciclistica della Regione Sardegna. Disegnato da Stefano Asili e ulteriormente valorizzato da Enrco Asili e Alessandro Cortes, è la stilizzazione di tre “anelli” del pignone parte fondamentale della trasmissione della bici.
La sua forma circolare lo rende particolarmente adatto a simboleggiare un circuito, un insieme che collabora per creare una sinergia. Le sue parti sono uguali nella forma ma diverse nel colore, a esprimere il valore della diversità all’interno di una comunità paritaria. La forma di ogni elemento, di ogni dente del rocchetto, richiama il nuraghe, elemento costante del paesaggio della Sardegna più autentica. Una tessitura circolare che richiama visivamente i cesti della tradizione, in un passaggio di scala da un cerchio all’altro che può essere letto come espansivo o introiettivo: da una parte l’apertura verso il mondo, dall’altra la curiosità dell’approfondimento e il piacere della scoperta.

Posizionato al centro dei cerchi, lo stemma sardo fornisce un’immediata riconoscibilità del progetto, creando un valore aggiunto per la promozione della rete ciclabile come “prodotto turistico” anche su scala internazionale.

Il logo della Ciclovia della Sardegna, è una declinazione del logo principale con la rimozione di uno dei cerchi del pignone. La scelta di mantenere solamente due “anelli” deriva dalla conformazione del tracciato della stessa ciclovia che si compone di un percorso ad anello principale di estensione regionale, identificato nell’anello del pignone più esterno.